Neurale, meccanico e metabolico

Sempre più spesso si sente parlare di stimolo neurale, meccanico e metabolico, ma cosa sono veramente? Come si differenziano tra di loro?

Analizziamoli in estrema sintesi cercando di fare chiarezza tra i termini in modo da identificarli, riconoscerli e richiamarli all’occorrenza in maniera consapevole.

 

Stimolo neurale

Lo stimolo neurale è sollecitato dall’utilizzo di alti carichi, serie brevi non portate a cedimento muscolare e alti tempi di recupero tra le stesse.

È attivato da esercizi che reclutano grandi catene muscolari come i multiarticolari, i così detti esercizi fondamentali: stacco, squat, panca piana, military press, trazioni alla sbarra, rematore con bilanciere.

Ha come obiettivo la sollecitazione nervosa ed elettrica oltre all’attivazione delle fibre muscolari.

È importante che il carico sia realmente elevato in base al livello, all’esperienza, alla maturità muscolare e motoria dell’atleta e che giustifichi il basso numero di ripetizioni eseguibili in modo da innescare correttamente tale stimolo.

Solitamente lo stimolo neurale può essere richiamato con ripetizioni che vanno da 1 a 6.

Un esempio potrebbe essere eseguire un esercizio multiarticolare fondamentale in modalità 3×4 con recuperi da 2 minuti.

 

Stimolo meccanico

Lo stimolo meccanico è sollecitato da ripetizioni eseguite fino al cedimento muscolare con tempi di recupero medi tra le serie.

Ha come obiettivo il danno delle fibre muscolari.

Solitamente lo stimolo meccanico può essere richiamato con ripetizioni che vanno da 8 a 15.

Il carico da utilizzare dovrà essere considerato in base alle ripetizioni da eseguire, in modo da arrivare al cedimento muscolare con l’ultima ripetizione di ogni serie. Il modo corretto tecnicamente per trovare il giusto carico è testarlo con la RM (ripetizione massimale) stabilita per lo specifico esercizio.

Un esempio potrebbe essere eseguire un esercizio monoarticolare in modalità 4×10 con recuperi da 1 minuto.

 

Stimolo metabolico

Lo stimolo metabolico è sollecitato dall’alto numero di ripetizioni e dal ridotto recupero tra le serie.

Ha come obiettivo l’innalzamento della frequenza cardiaca e dell’EPOC (Excess Post-Exercise Oxygen Consumption), ovvero il consumo calorico post allenamento.

Solitamente lo stimolo metabolico può essere richiamato con ripetizioni che vanno da 15 in poi.

Un esempio potrebbe essere eseguire un esercizio in modalità tabata, ovvero alternando ripetizioni per 20 secondi con pause da 10 secondi in un totale di 4 minuti di lavoro.

 

Considerazioni

Tutti e tre gli stimoli allenanti sono interconnessi tra loro e devono essere presenti in ogni programmazione di bodybuilding in percentuali variabili a seconda della fase della programmazione, della finalità ricercata e dell’obiettivo da perseguire.

Se vuoi sapere come ideare il tuo programma di allenamento combinando nella maniera corretta i vari stimoli allenanti richiedimi informazioni e consigli!

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